FOTOGRAFO
I miei sogni non rimangono a casa.
La fotografia per me è innanzitutto un processo mentale, la scintilla generatrice nella maggior parte dei casi è un déjà-vu dove, immaginario e realizzazione, coincidono forzatamente con un processo di sottrazione imposto.
Sono ipocondriaco, in questo periodo “unico”, che ha rimesso il giusto peso sul piatto della bilancia della vita, non voglio affacciarmi sul mondo, per nessun motivo, sono troppe le paure e soprattutto il mio stato d’animo non è adeguato e non aiuta, rema contro.
La notte mi addormento, sono tante le domande sul futuro, non riesco a prendere pace e quando prendo sonno, finalmente l’inconscio fa la sua parte e comincio a sognare.
“I miei sogni non rimangono a casa” è una piccola serie frutto della quarantena. Non posso fotografare, di conseguenza ho disegnato digitalmente quello che vorrei fotografare, unendo le figure in alcuni casi a dei dolci ricordi passati ed archiviati. Sono immagini che fuggono dalle mie interpretazioni, rimarranno lì a testimoniare un periodo della mia vita che spero non ritorni mai più.








I miei sogni non rimangono a casa.
La fotografia per me è innanzitutto un processo mentale, la scintilla generatrice nella maggior parte dei casi è un déjà-vu dove, immaginario e realizzazione, coincidono forzatamente con un processo di sottrazione imposto.
Sono ipocondriaco, in questo periodo “unico”, che ha rimesso il giusto peso sul piatto della bilancia della vita, non voglio affacciarmi sul mondo, per nessun motivo, sono troppe le paure e soprattutto il mio stato d’animo non è adeguato e non aiuta, rema contro.
La notte mi addormento, sono tante le domande sul futuro, non riesco a prendere pace e quando prendo sonno, finalmente l’inconscio fa la sua parte e comincio a sognare.
“I miei sogni non rimangono a casa” è una piccola serie frutto della quarantena. Non posso fotografare, di conseguenza ho disegnato digitalmente quello che vorrei fotografare, unendo le figure in alcuni casi a dei dolci ricordi passati ed archiviati. Sono immagini che fuggono dalle mie interpretazioni, rimarranno lì a testimoniare un periodo della mia vita che spero non ritorni mai più.








I miei sogni non rimangono a casa.
La fotografia per me è innanzitutto un processo mentale, la scintilla generatrice nella maggior parte dei casi è un déjà-vu dove, immaginario e realizzazione, coincidono forzatamente con un processo di sottrazione imposto.
Sono ipocondriaco, in questo periodo “unico”, che ha rimesso il giusto peso sul piatto della bilancia della vita, non voglio affacciarmi sul mondo, per nessun motivo, sono troppe le paure e soprattutto il mio stato d’animo non è adeguato e non aiuta, rema contro.
La notte mi addormento, sono tante le domande sul futuro, non riesco a prendere pace e quando prendo sonno, finalmente l’inconscio fa la sua parte e comincio a sognare.
“I miei sogni non rimangono a casa” è una piccola serie frutto della quarantena. Non posso fotografare, di conseguenza ho disegnato digitalmente quello che vorrei fotografare, unendo le figure in alcuni casi a dei dolci ricordi passati ed archiviati. Sono immagini che fuggono dalle mie interpretazioni, rimarranno lì a testimoniare un periodo della mia vita che spero non ritorni mai più.








I miei sogni non rimangono a casa.
La fotografia per me è innanzitutto un processo mentale, la scintilla generatrice nella maggior parte dei casi è un déjà-vu dove, immaginario e realizzazione, coincidono forzatamente con un processo di sottrazione imposto.
Sono ipocondriaco, in questo periodo “unico”, che ha rimesso il giusto peso sul piatto della bilancia della vita, non voglio affacciarmi sul mondo, per nessun motivo, sono troppe le paure e soprattutto il mio stato d’animo non è adeguato e non aiuta, rema contro.
La notte mi addormento, sono tante le domande sul futuro, non riesco a prendere pace e quando prendo sonno, finalmente l’inconscio fa la sua parte e comincio a sognare.
“I miei sogni non rimangono a casa” è una piccola serie frutto della quarantena. Non posso fotografare, di conseguenza ho disegnato digitalmente quello che vorrei fotografare, unendo le figure in alcuni casi a dei dolci ricordi passati ed archiviati. Sono immagini che fuggono dalle mie interpretazioni, rimarranno lì a testimoniare un periodo della mia vita che spero non ritorni mai più.







